Nuova Ducati 799


145cv, 159kg di peso, 750cc per tornare a vincere là dove si era lasciato prima.
L’erede della 848 sarà figlia della 1199 Panigale, mutuandone i concetti tecnico-stilistici che tanto rendono straordinaria questa moto: motore Superquadro e telaio con motore portante.
Questa moto sembra quasi l’uovo di Colombo: se la 1199 Panigale è cosi esasperata nelle prestazioni da essersi meritata il nome di Extreme, era chiaro che un ridimensionamento delle stesse, affilando invece come una spada le doti dinamiche del veicolo sarebbe stato un “giusto mezzo” dalle potenzialità enormi nel guidato e sul mercato: avere tra le gambe un bicilindrico, largo la metà di una 4 in linea, bilanciata come un rasoio, con un forcellone di 60cm per una trazione senza precedenti, e più leggera di 10 kg rispetto ad un’altra 4 cilindri.
Ducati non ha tardato certo nel preparare un boccone cosi ghiotto, visti gli ingredienti che aveva tra le mani.
L’arrivo della 799 è ufficialmente un rumor, tuttavia è di quelli estremamente probabili: lasciare una 848 senza eredità equivale ad affossarne le vendite entro un breve periodo.
La presentazione della Ducati 799 è prevista al salone del 2012, e la commercializzazione sarà probabilmente entro l’anno successivo.
Ritornare nelle competizioni, attraverso la ripresa di una cilindrata che rientri nei regolamenti internazionali è poi questione di grande interesse per la casa Bolognese, visto che l’ultima vittoria mondiale in questa classe (avida di risultati per Ducati), la Supersport, è stata nel 2005 con Nannelli ad Imola con la 749 nella livrea celebrativa Paul Smart.

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Questa Ducati mi dà più gusto


Valentino Rossi e Filippo Preziosi concordano: non bisogna guardare i tempi in questi due giorni di test a Valencia. I primi della GPZero con il telaio perimetrale in alluminio, che è servita da moto laboratorio per raccogliere i dati che serviranno a indirizzare lo sviluppo nei prossimi mesi. Sbirciando la classifica un miglioramento rispetto alla 800 c’è stato, anche se minimo, il miglior crono di 1’33.322 fatto segnare oggi da Vale è di 156 millesimi più veloce dal tempo delle qualifiche del GP. Un’inezia, dovuta probabilmente anche alle migliori condizioni della pista e  alla migliore accelerazione della mille.
Sono stati comunque due giorni importanti “per guidare la nuova moto e provare molte cose, e il sole ci ha dato una mano in questo senso – dice Rossi – Non mi aspettavo niente di fantasmagorico dal punto di vista cronometrico”. Le Honda, il riferimento anche per la prossima stagione da quanto si è visto a Valencia, rimangono comunque ancora distanti, più di un secondo e mezzo. “Questo distacco un po’ fa preoccupare – ammette Valentino – abbiamo ancora due o tre problemi da risolvere”.
Sono i soliti: frenata, ingresso e accelerazione. “Sulla mille ho però delle migliori sensazioni in sella – aggiunge – le stesse che avevo riscontrato anche quando la avevo guidata col telaio monoscocca in carbonio. Questo motore mi piace molto, consente una guida più gustosa e smussa un po’ i difetti della moto”.
Quelli che si spera scompaiano del tutto con la nuova versione che debutterà ai test di Sepang all’inizio del 2012. “Questi saranno tre mesi cruciali - sottolinea il Dottore – abbiamo tante idee e tempo per realizzarle”. Anche se le cose andassero male il prossimo anno, Valentino assicura che non si arrenderà. “Anche nella peggiore delle ipotesi non penso al ritiro – assicura – voglio correre per ancora qualche anno”.
Filippo Preziosi spera che il futuro sarà ancora insieme, intanto pensa al futuro prossimo. “Con questi test siamo riusciti a ottenere quei dati che i progettisti ci chiedevano per definire le quote ciclistiche e il progetto della nuova moto – dice il direttore tecnico – La prestazione in questi due giorni non ci interessava, l’importante era capire la direzione da prendere”. Ma non vuole svelare quale sia, anche se sembra che il motore non cambierà la caratteristica inclinazione di 90° fra i cilindri. “Il telaio perimetrale ci permette di modificare facilmente la distribuzione dei pesi, non credo servano cambiamenti radicali al propulsore” conclude Preziosi