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Andrea Dovizioso: “Da Yamaha a Ducati un cambiamento che richiede del tempo per capire”

Una ventina di giri effettivi su pista asciutta per farsi un’idea della Ducati Desmosedici. Il secondo giorno da “Ducatista” di Andrea Dovizioso lo ha visto impegnato a prender “le misure” della Ducati MotoGP riuscendo, nonostante condizioni climatiche non propriamente ottimali, a staccare un promettente riferimento cronometrico in 1’33″238, sesto assoluto nella schermata dei tempi a meno di 1″ (916/1000) dal best-time di Pedrosa. Un inizio di buon auspicio da riconfermare tra due settimane nei test in programma a Jerez de la Frontera.

Oggi purtroppo abbiamo avuto a disposizione soltanto un’ora e mezza di prove, oltretutto in condizioni difficili con il cielo coperto e con la pista non al meglio. Per questo non era il caso di provare ad apportare tante modifiche alla messa a punto della moto, mi sono dedicato sostanzialmente a conoscere la Ducati su pista asciutta.

Per il poco tempo a disposizione e per il riferimento cronometrico siglato a fine giornata, il feeling non è male. Ovviamente passare da Yamaha a Ducati rappresenta per me un grande cambiamento, questo richiede necessariamente del tempo per capire le caratteristiche della Ducati.
Spero nei prossimi test a Jerez di incontrare condizioni climatiche favorevoli per poter sfruttare tre giorni di prove per conoscere la Desmosedici”.
Il “Dovi”, così come tutti i piloti Ducati, torneranno in pista sul tracciato andaluso dal 28 al 30 novembre prossimi.

POSITIVA ULTIMA GIORNATA DI TEST A VALENCIA PER IANNONE



Uno splendido cielo azzurro fa da cornice al tracciato di Valencia, quando, attorno alle dieci, iniziano a scendere in pista i primi piloti della Premier Class, pronti ad affrontare la seconda e ultima giornata di test. 

Nonostante il sole però, l’asfalto del Ricardo Tormo ha avuto bisogno di mezza giornata per asciugarsi dalla pioggia caduta durante la notte.

La voglia di crescere, di capire e di imparare di Andrea Iannone non si è certo fatta intimidire dal meteo. Il pilota di Vasto, rookie in MotoGP e nuovo pilota del Pramac Racing Team è stato uno dei primi a girare in pista sulla sua Ducati, per sfruttare, fin dall’accensione del semaforo verde, intorno alle 10:00, tutto il tempo a disposizione per fare un bel passo in avanti nel lavoro di preparazione per la stagione 2013.

Cinquantasei giri per Andrea che, nel turno del pomeriggio, con la pista che pian piano si è asciugata, è uscito con le slick migliorando il suo ritmo, giro dopo giro, arrivando a segnare un positivo 1’33.833, a soli nove decimi da Nicky Hayden, il pilota Ducati di riferimento in questo momento.

Il prossimo appuntamento per il Pramac Racing Team è fissato tra due settimane a Jerez de la Frontera per l’ultimo test dell’anno, con la speranza di trovare il sole e una pista completamente asciutta.

Andrea Iannone – Pilota Pramac Racing Team -

“Nonostante la difficile situazione della pista ho avuto subito un buon feeling, riuscendo a gestire sia le gomme che il comportamento della mia Ducati anche con l'asfalto ancora umido. Nel pomeriggio ho convinto i ragazzi del mio team ad uscire con le slick e i tempi hanno iniziato ad abbassarsi ulteriormente. Questo significa che riesco a scaldare bene le gomme e a spingere da subito: entrambi sono segnali di un buon feeling con la mia moto.
Sono entusiasta anche della mia squadra, i ragazzi mi ascoltano e sono pronti a prendere in considerazione i miei suggerimenti. Più di questo non potevo chiedere o avere: tutto quello che desideravo c’è!”.

Una giornata di test promettente per il Ducati Team a Misano



Valentino Rossi e Nicky Hayden sono tornati in azione oggi a Misano per una giornata di test che il Ducati Team ha dedicato a prove di ciclistica.

Il pilota americano, che ha girato solo al mattino per non sforzare troppo la mano destra, ha provato il telaio e il forcellone che il compagno di squadra aveva usato in gara, ricavandone una prima impressione positiva. Valentino ha invece provato una variante del telaio uguale nelle geometrie ma modificata nelle rigidezze e un nuovo forcellone.

Franco Battaini si è dedicato a prove di sviluppo dell’elettronica.

Valentino Rossi(Ducati Team) 53 giri
“E’ stata una buona giornata: abbiamo provato un telaio dalle rigidezze diverse ma, onestamente, non mi è piaciuto tanto. Era migliore sotto certi punti di vista ma peggiore sotto altri quindi alla fine non era un passo in avanti. Poi invece abbiamo provato un forcellone diverso, che mi è piaciuto molto perché mi aiuta un po’ in accelerazione e rende la moto più stabile in uscita di curva. Quindi delle due novità una ha funzionato. Lo useremo ad Aragon e vedremo se anche lì, su una pista diversa, potremo confermare queste buone sensazioni”.

Nicky Hayden (Ducati Team) 14 giri
“Per non forzare troppo la mano oggi abbiamo fatto solo due uscite, una con la moto che ho usato in gara e una con la nuova ciclistica. E’ stato positivo potersene fare un’idea. Ho potuto percepire le differenze più di quanto mi fossi aspettavo e sicuramente il "feeling" è migliore, mi da più fiducia perché il “grip” in frenata è migliore e di conseguenza lo è anche il “turning”. Penso sia un passo nella direzione giusta e sono contento del lavoro fatto dalla Ducati in questo senso. Dovrò probabilmente aumentare un po’ la rigidezza della molla della forcella ma in ogni caso già così è uno “step” positivo. Sono soddisfatto e ad Aragon cominceremo a lavorare sul set-up”.

Filippo Preziosi, Direttore Tecnico
E’ stato un test molto utile: Avevamo preparato un telaio uguale a quello utilizzato ieri in gara per quanto riguarda le geometrie, e modificato nelle rigidezze: Valentino ci ha dato un "feedback" che ci permetterà di progettarne un’evoluzione con le caratteristiche positive che ci ha evidenziato, e che corrispondono a quanto ci aspettavamo dai calcoli fatti, senza perdere in precisione. Avevamo anche un forcellone diverso che a Valentino è piaciuto e che quindi porteremo ad Aragon. Nicky ha fatto una prima comparativa tra telaio e forcellone pre-Misano e quelli usati da Valentino ieri. Il suo primo commento è stato positivo ma dovremo confermarlo ad Aragon quando le sue condizioni fisiche saranno migliori. Sulla base dei dati raccolti oggi stiamo accelerando la produzione del prossimo “step” del telaio che potrebbe arrivare prima di Valencia”.
Fonte: ducati.it

MotoGP, Iannone meglio di Rossi



Con ogni probabilità sarà Andrea Iannone uno dei due piloti (l'altro è Ben Spies), che formeranno lo junior team della Ducati in MotoGP. In attesa di ufficializzare programmi e squadra, l'abruzzese della Moto2 ha convinto, e si è convinto, nel corso di una tre giorni di test al Mugello in sella alla Desmosedici. Iannone ha chiuso con il tempo di 1'48"3, meglio di quanto fatto da Valentino Rossi (1'48"5) nelle qualifiche del GP d'Italia.

"Il mio 2013? Mi sento di dire che è quasi ovvio anche se deve essere ancora annunciato. Comunque non è difficile capire dove sarò il prossimo anno...", ha ammesso.

Iannone ha effettuato prove di ciclistica sotto gli occhi interessati dell'ingegnere di Borgo Panigale, Filippo Preziosi, e alla fine la sua soddisfazione era più che evidente. "Siamo andati abbastanza bene, un'esperienza decisamente positiva anche perché mi sono trovato molto bene con il team, ma ora la priorità è tornare a concentrarsi per il campionato e per Misano - ha detto Andrea a motogp.com - . Il feeling con Ducati e con la squadra è ottimo, ma non è semplice guidare questa moto. Non mi aspettavo di fare già questi tempi e riuscirci è motivo di felicità. Filippo era soddisfatto anche perché era la prima volta che lavoravo davvero a pieno con il team". Insomma, dopo Andrea Dovizioso, la Ducati potrebbe avere un altro pilota di casa nostra sulle sue moto, completando un quartetto italo-americano: Dovi e Hayden nella squadra factory, Iannone e Spies in quella junior, probabilmente affidata all'attuale struttura Pramac.

In pista al Mugello con la GP12 c'era anche Michele Pirro, ma per il pugliese di Gresini i tempi sono rimasti più alti (1'49"). Tutto normale visto che, a differenza di Iannone, lui era al debutto su una MotoGP "vera".
Fonte: sportmediaset.it

Rossi, nuovo telaio in pista per Misano



Oggi si sono conclusi i due giorni di test di Valentino Rossi a Misano al termine di un’altra intensa sessione di lavoro insieme ai tecnici del Ducati Team.

Il pilota italiano ha completato 80 giri lavorando sul set-up e sugli aggiornamenti di ciclistica che aveva iniziato a provare nei test post-race del Mugello, lo scorso 15 luglio. Tra questi, un nuovo telaio e un nuovo forcellone che saranno disponibili per la prossima gara di Misano.
Nel frattempo, dagli Stati Uniti, Nicky Hayden ha fatto sapere che la sua convalescenza sta procedendo secondo i tempi stabiliti per il rientro nel GP di San Marino.

“In questi due giorni abbiamo fatto una serie di prove di ciclistica che hanno dato risultati abbastanza interessanti ma che vanno verificati anche in un confronto con gli altri”ha detto Valentino Rossi al termine della lunga giornata di lavoro. “Per il resto abbiamo lavorato sul set-up della moto con l’obiettivo di cercare di limitare il problema di calo di perfomance che in genere soffriamo dopo qualche giro, con il diminuire della resa delle gomme. Anche in questo caso abbiamo trovato qualche idea promettente che sarà da riverificare nel contesto di gara”. 

“E’ molto dura essere costretto a stare fermo, a guardare le gare degli altri, così come è difficile accettare di non poter partecipare ai test e non provare cose che ci potrebbero servire quest’anno” si è fatto sentire, dagli Stati Uniti, Nicky Hayden. “Per il resto, però, va tutto bene. Le ossa non guariscono in dieci giorni ma il gonfiore è diminuito e sia la mano sia la testa stanno molto meglio. Tutto procede come da programma e io non vedo l’ora di tornare in moto”.

“In questi due giorni di test con Valentino ci siamo concentrati su prove di ciclistica”, ha commentato Filippo Preziosi, “e in base al feedback ottenuto, a partire dalla prossima gara porteremo un nuovo telaio e un nuovo forcellone. Nel frattempo il Reparto Corse continuerà a lavorare in linea con il piano di sviluppo definito sulla base del test di Aragon del giugno scorso e, nella restante parte della stagione, il Test Team ed i piloti ufficiali avranno la possibilità di provare ulteriori evoluzioni di ciclistica, che sono attualmente in fase di produzione”.
Fonte: gpone.com

Perché Valentino Rossi e Ducati non vincono?



Questa è la domanda che tutti si pongono e in tanti provano a dare una risposta, c’è chi dice che la “colpa” è di Valentino Rossi (che non è riuscito a renderla competitiva come fece con la Yamaha nel 2004) chi invece accusa la Ducati (per non avere saputo assecondare le indicazioni del Dottore), altri invece dividono le colpe al 50%, spesso sono solo i soliti discorsi da bar.

E’ invece molto interessante l’opinione (una vera lezione di teoria tecnica) espressa dall’Ingegnere Jan Witteveen, mitico progettista di tante moto che hanno vinto decine di titoli mondiali: come Aprilia, Gilera, Bimota, Cagiva, Husqvarna ecc.

Jan Witteveen nell’ultimo numero del mensile Riders Magazine, in edicola in questi giorni, analizza ogni particolare del binomio italiano, partendo dal pilota, Valentino Rossi, che secondo l’ingegnere non può essere messo in discussione, in quanto appena ha avuto la possibilità di lottare per il podio (gara con pista bagnata) ha dimostrato di essere ancora un top rider.

Jan Witteveen analizzando il propulsore della Desmosedici, trova solo alcune lacune, principalmente nella trasmissione, nel cambio che rispetto alla concorrenza Honda, che utilizza un sistema “zero shift”, ha qualcosa in meno e perde in accelerazione, poiché ha dei brevissimi attimi in cui la moto perde trazione tra una marcia e l’altra.

Jan Witteveen rileva una evidente differenza nella ciclistica, ma essendo ormai le sospensioni uguali per tutti, individua nel telaio il problema della Ducati, problema ma non colpa, infatti l’Ingegnere non boccia nemmeno il sistema del “motore portante” ma indica che è la scarsa esperienza nella progettazione di un telaio a doppia trave, stile Japan, il problema che stà penalizzando la casa di Borgo Panigale e i suoi piloti.
Problema ma “non colpa” perché Jan Witteveen indica come colpevole della non competitività del binomio Rossi Ducati nientemeno che il “Regolamento della MotoGp” nella fattispecie nella “Regola della Monogomma”.

Jan Witteveen incolpa la monogomma perché non può essere “giusta” per tutte le moto, qualcuno va meglio (la Yamaha quest’anno), qualcuno va peggio (la Ducati), qualcuno così-così (vedi Honda). Il problema per la Ducati, non è quello di “dover per forza accontentare” le richieste di Valentino, ma è quello di “doversi omologare” come dice Jan Witteveen su Riders Magazine, ai telai stile Japan, cercando di avvicinarsi a quello della Yamaha, che da decenni fa scuola.

Il regolamento, per contenere certi costi ha imposto la monogomma, costringendo i costruttori ad adeguarsi a quelle specifiche, spendendo forse più soldi, tanto che la Ducati in un anno è passata dal “motore portante” con attacchi in carbonio, agli attacchi in alluminio, poi a un primo telaio a doppia trave in alluminio, poi ad un secondo, senza comunque risolvere il problema della trazione o della mancanza di feeling sull’anteriore… Anche la Honda al momento è stata costretta ad utilizzare il telaio 2013… Secondo Jan Witteveen la Ducati avrebbe speso meno se avesse avuto un costruttore di gomme personalizzato, con cui sviluppare gli pneumatici adeguati alla propria ciclistica, come avvenne con successo nel 2007.

Non si può perciò accusare Valentino Rossi se non vince, ma nemmeno la Ducati che comunque ci sta mettendo il massimo del suo impegno, per inseguire il miglior compromesso del suo nuovo telaio (senza esperienza in merito) con la monogomma.
Fonte: f1passion.it

Petrux: con Ducati nella 4ª dimensione


L’occasione era di quelle ghiotte e Danilo Petrucci non se l’è fatta sfuggire, chiamato dalla Ducati il ternano ha provato per due giorni la Ducati GP12 sul circuito del Mugello affiancando il collaudatore Franco Battaini. Un bell’attestato di stima da parte di Borgo Panigale e “per prima cosa voglio ringraziare Filippo Preziosi per avermi dato questa opportunità, spero di non averlo deluso, e Giampiero Sacchi per il via libera” sono state le prime parole di Petrux al termine dei test.
 
Tempi e indiscrezioni su cosa ha provato Danilo sono top secret, “mi hanno detto di non rivelare niente – ha confessato candidamente – ma ho fatto veramente tanti chilometri, circa 750. Purtroppo non ero in perfetta forma con la schiena, a causa della botta presa nell’ultima caduta, e non sono riuscito a fare la simulazione di Gran Premio che avevamo previsto, ma è andata bene”. Inevitabile chiedergli un confronto tra CRT e prototipi: “questa è stata la prima MotoGP che ho provato – ha spiegato - la mia moto è più simile a una Superbike, e l’emozione è stata incredibile. Con la Desmosedici in rettilineo sembra di entrare nella quarta dimensione, e arrivare alla San Donato ai 340 Km/h con la ruota anteriore che galleggia è impressionante”.

Le stesse impressioni Danilo le ha raccontate anche a Ellison in un divertente scambio di battute su Twitter. L’inglese ha commentato: “sembra divertente. Sicuramente adesso a Laguna Seca la tua moto ti sembrerà rotta”. E Petrux gli ha risposto, con ironia: “è da febbraio che penso che la mia moto sia rotta”. Commenti che spiegano più di tanti numeri e statistiche quale sia la differenza tra CRT e MotoGP.

Petrucci ha dovuto anche modificare il suo stile di guida. “Non puoi usare i riferimenti della CRT – ha sottolineato – e anche le traiettorie devono essere cambiate. C’è tanta potenza in più e devi rialzare presto la moto in uscita di curva per spalancare presto il gas, poi l’elettronica ti aiuta tantissimo. Anche la mia posizione in sella ho scoperto non essere adatta, avendo meno cavalli sono abituato a mettermi in carena in uscita, ma se facevo così con la Ducati la moto si impennava tantissimo. I tecnici mi hanno prima aiutato tagliando un po’ di potenza, ma già nell’ultimo giorno avevo imparato a risolvere il problema con gli spostamenti del corpo”.

Facendo un salto indietro nel weekend di gara, Petrux ha potuto “mettersi nei panni” di Stoner al momento dell’incrocio di traiettorie che aveva fatto arrabbiare l’australiano. “Effettivamente adesso capisco meglio il suo punto di vista – ha scherzato – ma l’importante è che ci siamo chiariti e rimarrò sempre un tifoso di Casey”.

Non si sa ancora se questo test con la rossa sarà un’occasione isolata o se ne seguiranno altri. “I piani iniziali erano farne altri, ma per adesso non c’è niente di confermato – ha specificato – L’importante è che Preziosi e tutti i tecnici mi sono sembrati contenti del mio lavoro, li ho visti molto positivi. Ho confermato le impressioni sulla Desmosedici che avevano dato anche gli altri piloti e sono subito riuscito a capire quali modifiche facevano sulla moto anche quando non me le specificavano”. Un piccolo esame per Petrucci, passato a pieni voti.
Fonte: gpone.com

Rossi: "Ho dato tanti suggerimenti"


Ennesimo disastro in gara per la coppia Ducati-Rossi. Valentino 13°, commenta a fine gara: "Abbiamo avuto un problema sulla destra della gomma dove sono saltati via i pezzi, peccato perché stavamo andando piuttosto bene. Ci sono tante altre gare e dobbiamo provarci fino alla fine, essere più veloci, più competitivi: io ho dato tanti suggerimenti e penso che si possa mettere sul piatto la mia esperienza e le mie doti di collaudatore".
Scuro in volto, Rossi è il primo a non digerire la situazione che lo vede ancora una volta relegato nelle retrovie: "Ero partito bene, poi davanti sono successi dei casini ed ero quinto lottando con Nicky. Poi lui è andato davanti e giravamo un po' più piano. Quindi stavo aspettando il momento buono per superarlo, potevo arrivare sesto, che era un buon piazzamento, ma si è rotta la gomma, l'ho cambiata, ma ho recuperato poco. Ho cercato di portare a casa tutto quello che si può, ma avevo del chattering con la gomma dura. E la situazione non è cambiata nemmeno montando la morbida, avevo lo stesso del chattering".

Il Dottore spiega di non aver "accusato" la Ducati di non riuscire a risolvere i problemi, ma di aver fornito consigli: "Ho detto delle cose normalissime, non so come si fa a mettere a posto la moto e farla andare forte come le altre, per fortuna ho corso sempre con grandi moto e grandi team. Il mio era più che altro un consiglio. Ci sono tante altre gare e dobbiamo provarci fino alla fine. Essere più veloci e più competitivi. Io do tanti suggerimenti e penso che si possa mettere sul piatto la mia esperienza, le mie doti di collaudatore. La moto per ora non ha grip davanti e per fermarsi, per finire le curve ci mettiamo più degli altri e quindi dobbiamo dare gas mentre siamo ancora piegati. Così poi la gomma dietro finisce prima".

Il futuro prossimo si fa dunque ancora in salita per la coppia italiana. "So che dovrebbe arrivare un motore più dolce che è quello che ci serve, ma per il resto non ho la risposta, dovete chiederlo al team. Con l'arrivo di Audi sono tutti molto eccitati tra virgolette: è un partner di altissimo livello e può dare una grande mano al reparto corse della Ducati, ma noi ci sobbiamo concentrare su domenica prossima per andare il più veloce possibile", conclude Rossi.
Fonte: sportmediaset.it

Il Ducati Team chiude la seconda giornata di test al Mugello


Il secondo ed ultimo giorno di test al Mugello per i due piloti del Ducati Team è iniziato e finito con il sole, permettendo ad entrambi di lavorare intensamente per l’intera giornata con una pausa solo nell’ora più calda.

Valentino Rossi e Nicky Hayden hanno completato infatti rispettivamente ben 76 ed 81 giri, provando diverse configurazioni di motore, di elettronica e di ciclistica tra le quali un nuovo forcellone in alluminio.
 
I prossimi test per i due piloti del Ducati Team sono previsti il 4 giugno a Barcellona, il lunedì dopo il prossimo Gran Premio, ed il 6 giugno ad Aragon per il recupero della giornata persa per maltempo in Portogallo.
 
“E’ stata una sessione che definirei molto utile perché siamo riusciti a avere delle indicazioni importanti sulle diverse aree della moto per le quali avevamo programmato un corposo programma di test,” ha commentato Filippo Preziosi. “Abbiamo lavorato su diverse configurazioni di elettronica, del motore e ciclistica, tra le quali un forcellone in alluminio. Adesso vogliamo confermare su altre piste, e lo faremo appunto a Barcellona ed Aragon di qui a pochi giorni, la validità delle soluzioni trovate per capire se abbiamo effettivamente fatto un piccolo passo nella direzione giusta”.
Fonte: ducati.it

Test MotoGP: Test al Mugello con Rossi e Hayden


Nuovo forcellone in alluminio, dalle ultime notizie trapelate via twitter sembra che il lavoro proceda alla grande.



In Qatar Nicky Hayden sesto, Valentino Rossi decimo


Nel primo Gran Premio della stagione il Ducati Team ha ottenuto il sesto posto con Nicky Hayden e il decimo con Valentino Rossi. L’americano non è partito benissimo ma ha migliorato progressivamente il suo ritmo nel corso della gara e ha vinto un agguerrito duello con Alvaro Bautista, Stefan Bradl e Hector Barbera per il sesto posto.
 
Partito dalla dodicesima posizione dello schieramento dopo qualifiche molto difficili, Valentino Rossi, alle prese con diversi problemi, ha continuato a faticare per tutta la gara anche se alla fine ha girato su tempi discreti.
 
Tutto il Reparto Corse a Bologna e gli ingegneri del Ducati Team continueranno a lavorare intensamente sullo sviluppo della GP12 per cercare di progredire nel prossimo GP che si disputerà a Jerez, in Spagna, dal 27 al 29 aprile.
 
Nicky Hayden (Ducati Team) 6°
“Penso che oggi avevo il potenziale per stare più avanti, con Dovizioso e Crutchlow ma, considerando quanto poco abbia provato durante l’inverno, in fondo un sesto posto nella prima gara può essere considerato un buon risultato. All’inizio sono rimasto un po’ imbottigliato anche perché non ero molto efficace in frenata ma, andando avanti nella gara, sono riuscito a gestire bene le gomme e a guidare più forte. C’è stata gran battaglia nel mio gruppetto e sono contento di esserne uscito vincitore. Abbiamo ottenuto dei buoni punti, tanti dati e soprattutto abbiamo imparato molto confrontandoci con gli altri. Sono fiducioso per le prossime gare perché penso che, se riusciremo a continuare a migliorare la moto, avremo il potenziale per fare bene. Vorrei ringraziare la squadra, gli sponsor e tutti in Ducati per il lavoro che stanno facendo, perché la GP12 è un bel passo in avanti rispetto all’anno scorso”.
 
Valentino Rossi (Ducati Team) 10°
“Sfortunatamente ho avuto molti problemi all’inizio della gara perché con le gomme nuove, quando hanno ancora molto grip, il posteriore spinge troppo e questo mi mette in difficoltà in frenata. Ad un certo punto, dopo pochi giri, Barberà mi ha spinto fuori e mi ha fatto perdere quattro o cinque secondi altrimenti avrei potuto stare con quel gruppetto. Quando la gomma dietro, consumandosi, ha cominciato un po’ a scivolare, ho potuto guidare un po’ meglio e fare tempi migliori, tanto che ho fatto replicato il mio best proprio nell’ultimo giro. A quel punto però contava poco”.

Vittoriano Guareschi Team Manager

E’ stato un fine settimana molto impegnativo per la nostra squadra ma dobbiamo guardare agli aspetti positivi continuando a concentraci sul lavoro da portare avanti sulla GP12 che è ancora una moto molto giovane. Valentino ha vissuto delle qualifiche difficili e in gara ha avuto problemi soprattutto nei primi giri con le gomme fresche: dovremo capire come risolvere questo aspetto perché alla fine invece ha girato su buoni tempi. Nicky in prova si è trovato più a suo agio e oggi ha guidato con grandissima determinazione, combattendo con Bradl, Bautista e Barberà e vincendo un lungo duello per il sesto posto. Confronteremo i dati e le informazioni raccolte con entrambi per cercare di migliorare la nostra moto per Jerez”.  
Fonte: ducati.it

Desmosedici GP12














Caratteristiche tecniche della GP12

Motore: 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro.
Cilindrata: 1,000cc
Potenza massima: Oltre 230 cv
Velocità massima: Oltre 330km/h
Trasmissione: Ducati Seamless Transmission (DST). Trasmissione finale a catena.
Alimentazione: Iniezione elettronica indiretta Magneti Marelli, 4 corpi farfallati con iniettori sopra farfalla. Farfalle controllate dal sistema EVO TCF (Throttle Control & Feedback).
Carburante: Shell Racing V-Power
Lubrificante: Shell Advance Ultra 4
Accensione: Magneti Marelli
Scarico: Termignoni
Trasmissione finale: Catena D.I.D
Telaio: Alluminio
Sospensioni: Forcella Öhlins 48mm upside-down ed ammortizzatore posteriore Öhlins, con regolazione di precarico, freno idraulico in compressione ed estensione.
Pneumatici: Bridgestone, anteriore e posteriore 16.5″
Impianto frenante: Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 320mm con pinze a 4 pistoncini. Disco posteriore singolo in acciaio con pinza a due pistoncini.
Peso a secco: 157kg

"Contenti, ma piedi per terra"


La tre giorni di test di Sepang, la prima della stagione in MotoGP, si è chiusa con un bilancio più che positivo in casa Ducati. E il primo a essere soddisfatto è Valentino Rossi. "Siamo contenti, ma teniamo i piedi per terra. Quello di 2'00"8 comincia ad essere un tempo interessante. Le due Honda e le due Yamaha sono ancora davanti, però noi consideriamo questo test un punto di partenza", ha detto il pesarese al termine della giornata.
I motivi per essere ottimisti non mancano: "L'anteriore adesso mi permette di guidare un po' di più come sono capace, la moto reagisce bene alle modifiche e abbiamo le idee chiare su cosa ci manca. In particolare, se riusciremo a migliorare il comportamento della moto in accelerazione potremo fare un consistente passo in avanti". "So che in Ducati il lavoro non si è mai fermato e adesso con le informazioni raccolte continueranno a lavorare sulle aree che abbiamo individuato. Anche se magari ci vorrà un po', è vero che da qui alla prima gara manca ancora tempo. Dobbiamo crescere e quindi stiamo con i piedi per terra ma io sono contento di come è andata", ha concluso.
Sta di fatto che a Borgo Panigale comincia a sciogliersi un po' di tensione dopo un 2011 disastroso. 'Avevamo un chiaro problema lo scorso anno - ha spiegato il dg di Ducati Corse, Filippo Preziosi - ed era principalmente nel ''turning'' (ovvero nel far girare la moto, ndr) e su quello ci siamo concentrati nella scorsa stagione, prima evolvendo la moto che c'era, poi facendo debuttare il nuovo telaio perimetrale a Valencia. La maggiore emozione ce l'avevamo avuta prima di partire per i test di Jerez di gennaio perché potevamo avere dei problemi di funzionalità che avrebbero potuto addirittura mettere in discussione questa prova. Prima con Carlos Checa a Jerez, poi con Valentino Rossi e Nicky Hayden in parte finché ha potuto guidare, abbiamo avuto la conferma che il nostro lavoro è andato nella direzione giusta. Naturalmente sappiamo quanto sono forti i nostri avversari e a che punto sono le loro moto: primo, partono da una 800 che è già molto a posto; secondo, lavorano sulle mille da aprile dello scorso anno perfezionandole come noi facciamo adesso da pochi giorni''.
I privati hanno la Desmosedici in versione Valencia 2011, e si attendono le evoluzioni del team ufficiale per fare bella figura: ''In questo momento è difficile dire se potremo fornire anche ai nostri clienti l'ultima versione della Desmosedici, dipende dai costi di sviluppo e da molti altri fattori. Per ora la moto che hanno ricevuto i privati sarà quella con cui faranno la stagione''.
STONER E LORENZO SODDISFATTI
Se Rossi è contento, comunque, Casey Sponer e Jorge Lorenzo lo sono ancora di più. “In generale è stato un buon test, purtroppo abbiamo girato solo due giorni invece di tre, ma grazie anche alle favorevoli condizioni meteo, siamo riusciti a svolgere un ottimo lavoro. Aver saltato il primo giorno non ci ha penalizzato troppo, siamo riusciti ugualmente a completare tutto il programma previsto per questi test. Probabilmente, il primo giorno le condizioni della pista non erano molto buone come possiamo vedere dai tempi, che non sono stati troppo veloci. Fisicamente con la schiena non mi sento ancora al massimo della forma, mentre la moto funziona bene. Abbiamo fatto progressi riuscendo a ridurre un po’ il chattering, abbiamo provato varie cose, alcune soluzioni di setting dell’ammortizzatore, che non a vevamo avuto occasione di provare prima. Adesso non vedo l’ora di tornare in Svizzera da Adriana e aspettare la nascita della nostra bambina”, ha detto l'australiano della Honda.
Parole quasi identiche per Lorenzo. "Sono davvero soddisfatto, sono riuscito a migliorare il mio miglior record qui a Sepang. Abbiamo provato svariate cose, alcune ci hanno fatto registrare progressi, con un importante miglioramento su tutto. Sappiamo anche dove dobbiamo migliorare in futuro. L'elettronica non è ancora perfetta, ma la moto è dotata di un grande potenziale, siamo ottimisti. Gli ingegneri Yamaha hanno lavorato duramente e hanno svolto un ottimo lavoro. Ho messo a referto il mio miglior crono a mezzogiorno, il momento più difficile viste le condizioni meteo, quindi è stata sicuramente una cosa positiva. Vediamo quando torneremo cosa riusciremo a fare", ha commentato lo spagnolo della Yamaha.
Fonte: sportmediaset.it

Preziosi: Rossi ha promosso la Ducati


Filippo Preziosi, il direttore tecnico di Ducati, non è voluto mancare al debutto in pista nella mani dei due piloti ufficiali della sua nuova creatura, la GP12, ed è volato in Malesia insieme alla squadra corse e al test team. Una spedizione in grande stile quella della Casa di Borgo Panigale a Sepang, con una dozzina di tecnici in più rispetto al solito. “In verità l’emozione più grande l’ho provata prima di partire per Jerez – confessa – lì con Battaini e Checa dovevamo avere la conferma che la nuova moto non avessero problemi di affidabilità e funzionalità”. Il rischio era che la nuova Desmosedici non fosse pronta per il debutto in Malesia, motivo per cui Ducati ha portato anche quattro evoluzioni della GPZero provata a Valencia, che sono rimaste ferme ai box sotto i teli.
Tutto è però andato per il verso giusto e le sensazioni ricavate da Rossi hanno dimostrato che la nuova moto è nata bene. “La maggiore difficoltà è stata capire quale fosse l’idea giusta – ha rivelato l’ingegnere – I problemi erano chiari e anche le indicazioni dei piloti, lo scorso anno abbiamo compiuto delle prove che ci hanno spinto in una determinata direzione, ma l’unica verifica possibile è quella del pilota, non si possono fare simulazioni al computer per questo genere di cose”. E il pilota ha approvato: “Valentino ha trovato quella confidenza con l’anteriore che gli mancava – conferma l’ingegnere – Durante lo scorso anno ci eravamo spinti verso questa direzione, ma con dei limiti, cambiando per quanto ci è stato è possibile. In questi giorni abbiamo avuto la conferma che le nostre ipotesi erano corrette”.
Soprattutto i test a Sepang hanno allontanato lo spettro più inquietante, la possibilità che Rossi salito sulla nuova moto non trovasse grandi differenze dalla vecchia come capitato con la GP11. “Avrebbe significato non avere centrato l’obiettivo, avere modificato le parti sbagliate, ma per fortuna non è successo”. Il lavoro non è ancora finito: “la priorità adesso è migliorare la prima parte dell’accelerazione, bisogna intervenire sulla ciclistica, sul motore e sull’elettronica – continua Preziosi - I nostri ingegneri sono al lavoro sulle nuove parti da dopo Natale, momento in cui si è conclusa la progettazione della GP12. La moto che inizierà la stagione in Qatar sarà comunque concettualmente identica a questa”. Le prime evoluzioni, soprattutto di elettronica, saranno portate in pista prima dei prossimi test di fine mese a Sepang, il test team andrà a Valencia dal 20 al 22 febbraio e ci sarà anche Nicky Hayden, se le sue condizioni fisiche lo permetteranno.
Honda e Yamaha sono ancora davanti e il papà della Desmosedici non vuole sbilanciarsi: “sapevamo già qual era il loro livello – spiega – loro sono partiti dal buon riferimento delle 800 ed è dallo scorso aprile che stanno sviluppando la mille. Non quanto miglioreranno da qui a un mese, mi aspetto di vedere tempi intorno all’1’59” basso”. Le nuove moto hanno dimostrato di essere già più veloci di quello scorso anno: “e non mi stupirei che raggiungessero i 350 km/h – dichiara Preziosi – La potenza è molta, nella maggior parte dei circuiti il gas è parzializzato per il 90% del tempo, a Jerez per esempio si tutta la cavalleria per 2” sul 1’40” del giro. L’elettronica taglia la potenza nelle prime tre marce, e in quarta l’antiwheeling interviene continuamente per evitare il ribaltamento”.
Un discorso a parte lo meritano i team satellite, che inizieranno la stagione con una versione evoluta della GPZero. “Anche quella che stanno usando in questi giorni ha diverse parti nuove – conclude – ed Barbera è molto soddisfatto della sua moto, inoltre l’elettronica è la stessa a disposizione della squadra ufficiale, che poi viene modificata per venire incontro alle esigenze di ogni pilota. La GP12 sarà a loro disposizione quando saremo sicuri dei miglioramenti rispetto alla vecchia, poi bisognerà valutare bene tempi e costi, soprattutto in relazione ai vantaggi che darà rispetto alla precedente versione
Fonte: gpone.com

Rossi: "Altra giornata positiva"


"E' stata un'altra giornata positiva". Valentino Rossi è soddisfatto della seconda giornata di test in Malesia. Procede bene lo sviluppo della nuova Ducati: "Abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato, arrivare a girare in 2'01 e siamo riusciti a fare altri progressi nel lavoro di set-up della moto", ha rivelato il pesarese. L'obiettivo per il terzo e ultimo giorno di test MotoGP è quello di "rimanere a meno di un secondo dal top, così sarò contento".
Valentino Rossi è concentrato sullo sviluppo della nuova Desmosedici GP12: "D'altro canto, come è normale essendo la GP12 una moto nuovissima, mano a mano che facciamo le nostre prove, capiamo anche quali dettagli non dipendono solo dalla messa a punto e saranno da perfezionare ulteriormente durante le prossime settimane. Le aree le avevamo individuate già martedì, accelerazione ed elettronica, mentre abbiamo avuto la conferma dei progressi fatti con l'anteriore. Honda e Yamaha stanno lavorando sulle rispettive moto da un anno, noi da due giorni, quindi il nostro lavoro è particolarmente impegnativo, ma anche questa era una cosa che ci aspettavamo".
Il pilota di Tavullia avrà un'idea più chiara dopo il terzo giorno di test sulla pista di Sepang: "Sarà un altro momento importante perché potremo fare una valutazione complessiva delle tre giornate e avremo un'idea più nitida di dove siamo rispetto agli altri".
Il suo compagno di squadra, Nicky Hayden, invece è stato fermato dal dolore alla spalla sinistra dopo appena sedici giri. "Quando sono uscito per il primo run - afferma il pilota statunitense, che poi è stato sostituito dal collaudatore Franco Battaini - questa mattina mi sentivo bene e al secondo giro ho abbassato molto il mio miglior tempo di ieri. Poco dopo però ho cominciato a perdere forza nella spalla e non sono più stato in grado di spingere forte. In frenata non ho grossi problemi ma quando la moto si scuote non riesco a tenerla con la forza necessaria. Non volevo rischiare una caduta e peggiorare le cose ed ho preferito fermarmi. Non ne sono contento ma a volte bisogna adattarsi alle circostanze". Hayden, come Valentino, è comunque soddisfatto della nuova moto: "Ducati ha fatto un gran lavoro con la moto nuova, puoi capirlo anche solo guardandola. Vorrei davvero poter provare a guidarla al limite e vedere come reagisce alle modifiche. Giovedì forse proverò a fare qualche altra uscita".
Fonte: sportmediaset.it

MotoGP, a Sepang Rossi sorride


E’ un buon inizio per tutti eccetto Stoner e la Ducati di Rossi nel ruolo della vera osservata speciale sembra aver fatto un buon passo avanti. Peccato che la prima giornata malese sia iniziata solo verso le 13.00 con l’ingresso dei primi piloti in pista. Un violento acquazzone nella notte e nella mattinata ha costretto tutti ad aspettare. Asciugata la pista le condizioni sono tornate ottimali. Caldo, ma senza afa. E’ evidente però che la pista non è gommata e che solo nei prossimi giorni, se non ci si metteranno di nuovo le piogge, assisteremo a miglioramenti sensibili dei tempi che al momento restano in linea con quelli delle 800.

ROSSI E LA DUCATI

Ha del miracoloso, almeno per il momento, il lavoro che ha fatto la Ducati con la sua Desmosedici Gp12. Rossi conclude il primo giorno con il quinto tempo in 2.02.392, staccato al 37esimo dei 43 giri fatti. La strada scelta da Valentino è stata quella di fare molti chilometri e poche soste. Una radicale a metà turno alla quale è seguito il miglior tempo con altri buoni passaggi che gli consegnano un passo di circa due decimi più lento di quello di Ben Spies. Calcolando che Honda e Yamaha sono già pressoché perfette e che Rossi utilizzava per la primissima volta una moto pensata e costruita a tempo di record, diciasmo che vederlo a 7 decimi da Lorenzo invece che ad un secondo e mezzo è parecchio confortante. Dal puntodi vista tecnico la Ducati oltre ad aver modificato la posizione di guida che pone ora i piloti più avanti verso l’avantreno, ha agguinto anche una serie di regolazioni che lo scorso anno non erano possibili, nemmeno col modello Gp0 del test di Valencia che, per quanto disponesse già del telaio perimetrale, non era ancora la moto adatta alle caratteristiche di Rossi. Mentre bisogna fare la tara al tempo di Hayden, che non riesce a fare meglio di un 2.03.1 ad otto decimi da Rossi, ma è ancora alle prese con una spalla messa davvero male, non è niente male di tempo dello spagnolo Barberà con la Ducati Pramac. A lui e ad Abraham la Ducati ha affidato la Gp0 col telaio perimetrale di Valencia e quella resterà la loro moto anche ad inizio stagione fino al momento in cui a Borgo Panigale non saranno riusciti a produrre nuove Gp12 magari ulteriormente modificate compatibilmente con il tempo a disposizione.

STONER INFORTUNATO, LORENZO LEADER

Cominciamo da Stoner, per il quale il discorso è presto fatto: infilandosi la tuta si procura un dolorosissimo strappo muscolare alla schiena storicamente indebolita da un vecchio incidente quando correva in 125. Ce la mette tutta per provare, ma non va oltre i 4 giri prima di abbandonare e di tornare in albergo a sottoporsi alle cure del fisioterapista per cercare di essere in pista nei prossimi due giorni. Il ruolo del migliore passa così a Jorge Lorenzo che mette a segno il suo miglior tempo in 2.01.657 al 19esimo dei trenta fatti. Negli ultimi dieci giri rimane comunque quello con il passo migliore , 5 volte sotto il 2.02. La Yamaha sembra a posto, come già sapevamo, anche se subito dietro c’è la Honda Rc213v ufficiale di Daniel Pedrosa. Nei 48 giri lo spagnolo della Honda riesce una sola volta a girare sul 2.02.0 rimanendo di passo in prevalenza sul 2.02 e 3, mentre si vocifera che la nuova Honda abbia adottato la soluzione del motore con angolo tra le bancate molto più aperto rispetto al passato. Alle sue spalle le due Yamaha di Crutchlow e Spies.

YAMAHA E HONDA, MA ANCHE BRIDGESTONE

Detto che è straordinario il sesto tempo di Andrea Dovizioso con la Yamaha satellite (team Tech 3) alle prese con una spalla che è ancora quasi completamente fuori uso, aggiungiamo che le due case giapponesi stanno fornendo ai loro piloti moto uguali tra loro. Partono cioè tutti con lo stesso pacchetto tecnico. Si tratta di moto che erano già a punto nel corso dei test della scorsa stagione, entrambe con lievi problemi di tendenza all’impennata che sono stati affinati con l’elettronica. La Yamaha peraltro ha anche trovato il nuovo sponsor in un petroliere giapponese e dal punto di vista economico può tirare un sospiro di sollievo. Cosa che non fa Honda, alle prese con il problema Stoner e con un braccio di ferro con l’organizzazione del motomondiale che spinge verso la conversione totale a moto CRT che al momento alla HRC pare non interessare affatto. Il posto di Simoncelli è occupato da Bautista che è nono a 1.2 da Lorenzo, mentre il campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, con la Honda del Team cecchinello, è undicesimo a due secondi che per un debuttante assoluto non è male. La Bridgestone invece si è presentata in Malesia con un nuovo tipo di gomma che non è però ancora quello definitivo. Dopo le polemiche sulla sicurezza e sulla guidabilità emerse lo scorso anno e con l’ingresso delle CRT il costruttore giapponese sta approntando un tipo di gomme che sia meno ostico e che vada prima in temperatura.

LE CRT

Mentre nel test privato di Valencia (ieri e oggi) le Aprilia ART non stanno andando affatto male, con De Puniet a poco più di un secondo dal miglior giro in gara, soffrono moltissimo le altre CRT presenti in Malesia. Soffrono la prestazione pura, essendo un circuito velocissimo dove la prestazione pura conta, e soffrono la mancanza di sviluppo, soprattutto nel settore elettronico. Colin Edwards con la Suter BMW è il migliore, ma con un distacco di 6 secondi e mezzo da Lorenzo, davanti alle BQR-FTR di Torres e di Silva a oltre 9 secondi che pagano la gioventù del progetto e la qualità di chi le guida.

TUTTI I TEMPI


1. Jorge Lorenzo (Yamaha) 2’01.657 (giri 19/30)
2. Dani Pedrosa (Honda) 2’02.003 (giri 44/49)
3. Cal Crutchlow (Yamaha) 2’02.221 (giri 33/26)
4. Ben Spies (Yamaha) 2’02.234 (giri 28/28)
5. Valentino Rossi (Ducati) 2’02.392 (giri 43/37)
6. Andrea Dovizioso (Yamaha) 2’02.751 (giri 16/20)
7. Hector Barbera (Ducati) 2’02.773 (giri 24/41)
8. Katsuyuki Nakasuga (Yamaha) 2’02.829 (giri 29/32)
9. Alvaro Baustista (Honda) 2’02.869 (giri 44/45)
10. Nicky Hayden (Ducati) 2’03.151 (giri 25/30)
11. Stefan Bradl (Honda) 2’03.668 (giri 28/44)
12. Karel Abraham (Ducati) 2’03.781 (giri 36/39)
13. Franco Battaini (Ducati) 2’04.869 (20/35)
14. Casey Stoner (Honda) 2’07.163 (giri 1/4)
15. Colin Edwards (Suter-BMW) 2’08.240 (giri 12/20)
16. Jordi Torres (BQR-Kawasaki) 2’10.671 (giri 38/42)
17. Ivan Silva (BQR-Kawasaki) 2’11.267 (giri 12/12)

Fonte: sportmediaset.it