Horus by Giordano Loi


La nuova creatura di Giordano Loi l' artista sardo ci propone la suo creatura nata da un mix di Hypermotard 1100 e una Ducati 848 dopo molte modifiche e riuscito ad inventarsi una Hyper848 Hours. La divina Egiza. 









Il progetto Hypermotard 848 Horus è un tipico caso di elaborazione ad “effetto cascata”...
Inizialmente dovevo semplicemente aggiungere dei cavalli ad una hypermotard 1100 s del 2007 per accorciare i rettilinei dell’autodromo, poi però le modifiche hanno preso il sopravvento…
Valutando le opzioni di elaborare il motore a più livelli ci si scontrava con l’equazione euro/cavalli.
Il motore 2 valvole per superare la soglia dei 100 cv alla ruota implica pesanti modifiche, pistoni, bielle,camme etc.
Si fa in fretta a fare cifre da capogiro. La via più semplice era quello di sostituire il motore… con un altro 4 valvole e raffreddamento a liquido… un’impresa estrema ma molto avvincente.
Valutando i motori trapiantabili si è scelto quello di un 848, carter leggeri realizzati con la tecnica vacural, 130 cavalli veri, coppia in basso ed allungo notevole che su una hypermotard avrebbero fatto volare letteralmente la motocicletta tra i cordoli.
Trapiantare un motore del genere su un telaio nato per un motore ad aria vuol dire re ingegnerizzare ciclistica, impianto elettrico ed airbox. Niente di più stimolante come sfida.
Il telaio stesso è stato smontato e tagliato di tutte le triangolazioni interne del traliccio, esse non permettevano allo stesso di entrare in sede.
Successivamente è stata la volta della bretella che abbraccia il forcellone, essa era infatti 8 mm più corta del dovuto, il blocco tra i due motori ha misure diverse, tagliandola e risaldandola in posizione corretta si ovviava a questo problema.
Ora bisognava rinforzare la parte centrale del telaio, con i corpi sfarfallati in posizione realizzavo la x centrale che avrebbe reso il telaio della rigidità adeguata per la nuova cavalleria.
Sistemato il telaio mancava posizionare il radiatore del liquido, ho cercato di fissarlo nella posizione più arretrata e rialzata possibile per scongiurare che la ruota anteriore nelle staccate al limite andasse a sfiorare tale elemento, un’altra sfida interessante è stata quella di realizzare i tubi per portare il liquido al radiatore. Con un accurato mix di tubi siliconici e boccole ho cercato di non sporcare troppo la vista del telaio dando all’insieme un movimento quanto più lineare e razionale possibile.
Un capitolo a parte merita l’airbox.
Montando l’elemento originale del 848/1098 esso non permette al serbatoio benzina del hyper di andare in posizione corretta. Per ovviare al problema ho dovuto tagliare la parte dell’airbox in direzione del cilindro verticale, ho quindi rimodellato il volume in base all’incavo del serbatoio stesso.
Successivamente ho realizzato il prototipo in fibra di vetro, facendolo però scomponibile per poter essere pulito facilmente al suo interno.
Una caratteristica dell’airbox del 848 è quella di lavorare con dei condotti di aspirazione che prendono l’aria dal frontale della moto, ho voluto tenere questa caratterista realizzando dei cornetti laterali che anche in questo caso si sviluppassero come un guanto intorno al traliccio del telaio. Con un attento e paziente lavoro di modellatura ho fruttato tutti i vincoli progettuali per ottenere il massimo volume possibile, affinché arrivasse quanta più aria possibile ai corpi farfallati. L’elemento filtrante sarebbe rimasto quello di derivazione racing per 848.
Il serbatoio è stato rialzato rispetto alla posizione di serie con dei supporti artigianali, altrimenti la testa del cilindro verticale avrebbe scaldato troppo la plastica di questo elemento.
Questo movimento ha sollevato di conseguenza anche la sella, l’assetto attuale ed il baricentro è stato quindi virato verso l’alto, tuttavia nell’uso estremo non ha pregiudicato la stabilità sul veloce.
Un altro lavoro certosino è stato compiuto sull’impianto elettrico.
ho scartato subito l’ipotesi di modificare l’elemento dell’hypermotard 1100, sarebbero mancati i relais delle ventole ed altre funzioni vitali nella strumentazione.
Ho quindi modificato l’impianto elettrico dell’848.
Essendo sviluppato per essere occultato dalle carenature mi ha costretto ad allungare ed accorciare il 70% dei cavi per poter raggiungere tutti i punti vitali, stare più nascosto ed ordinato possibile, un lavoraccio che mi ha preso via tantissimo tempo.
La centralina è stata aggiornata con l’apposito software per adeguarsi all’impianto di scarico con collettori da 50 mm che ho curvato e saldato al tig personalmente in un’inedita configurazione 2in 1. con uscita dal terminale in carbonio da 100 mm è stato ribattezzato bazooka… con questa configurazione sono riuscito ad avere una curva di coppia in basso eccezionale, l’anteriore che galleggia nelle prime 4 marce ed un allungo imperioso fissato ad 11500 giri.
Il progetto hypermotard nasce quindi da specifiche esigenze nell’utilizzo pistaiolo, la parte estetica ha quindi fatto conto di queste esigenze tecniche.
Via quindi il becco originale che nell’insieme pesava troppo, a favore di un’inedita mascherina in carbonio di mia realizzazione. Questa mascherina nasce come elemento sostitutivo al faro anteriore per Ducati monster fino al 2007, tuttavia ho visto subito che come volume avrebbe potuto sposare anche questo progetto, mi interessava un elemento che ruotasse con lo sterzo, che tuttavia però non andasse ad interferire con i convogliatori laterali.
Amavo poi il suo stile affilato ed antropomorfo che partiva dal progetto Prama per evolversi in un profilo ancora più ricercato stilisticamente. Per modellare ed arrivare a questo risultato ho dovuto penare non poco, non mi avvalgo di strumenti digitali per ricavare le mie forme. Sono fiero di modellare tutto a mano come uno scultore rinascimentale.
Mi mancavano quindi i fianchetti di raccordo tra serbatoio e convogliatori airbox.
A livello formale non potevo distanziarmi troppo dagli elementi originali, in quanto essi ricalcano per il 60% del volume le forme del serbatoio sottostante, ho quindi modellato un raccordo che come una fauce, incanalasse l’aria verso il cornetto di aspirazione, ho poi variato alcuni teorici in elementi più curvilinei più affini al mio stile organico.
Tutti gli elementi modellati a mano sono stati poi scomposti in tasselli per poter realizzare gli stampi in resina epossidica da cui avrei poi ricavato gli elementi definitivi in carbonio tramite l’efficientissima tecnica denominata V.I.P. vacuum injection system, che consente soluzioni impossibili da altre tecniche di lavorazione dei compositi.
Ho modellato anche una nuova codetta, o meglio, appendice aerodinamica che funge anche da supporto per lo stop originale ed integra dei led curvilinei che decorano il bordo di attacco.
Allo stato attuale non sono ancora riuscito a terminare il prototipo.
Manca all’appello il puntale inferiore che andrebbe a riempire meglio la porzione centrale della motocicletta, è stata disegnata ma non ancora realizzata.
In definitiva Horus, così ho ribattezzato il progetto, nome ispirato dalla fisiognomica dell’insieme che mi ricorda il dio egizio metà uomo e metà falco. mi ha impegnato per 6 lunghi mesi. Alla prova in pista malgrado alcune raffinatezze da ultimare a parità di pilota ha abbassato il record personale di 3 secondi su un minuto di giro, ma con un ulteriore step arriveremo a 4.
Ne è valsa la pena? Decisamente si, è una vera motard aggressiva e reattiva, notevolmente migliore rispetto alla hyper 1100 e devastante in confronto alle nuove 821 sp. La Ducati presenterà a breve una versione aggiornata della sua Hyper, faremo un confronto appena possibile..per adesso Missione compiuta.
Ringrazio Marcello per aver creduto nella mia visione.
Caratteristiche tecniche:
estetica:
Mascherina in carbonio by Giordano Loi
gruppo ottico poliellissoidale e kit h.d.i. xenon
Fianchetti con presa d’aria dinamica in carbonio intercambiabile agli originali by Giordano loi
Sella by Ducati performance
Parafango anteriore by Giordano loi
Verniciatura By Giordano Loi e Sale
Ciclistica.
Manubrio Magura
Leve freno frizione in ergal.
Ammortizzatore di sterzo fg
Monoammortizzatore e forcella preparate da Power Moto Cagliari
Pedane racing by Gecko racing
Motore:
848, conversione frizione a secco by Bursi Evolutions
Centralina rimappata
Filtro racing Sprint Filter
Scarico completo by Giordano loi