La migliore sintesi l'ha fatta, forse, Carl Fogarty, presente a Monza per festeggiare i 25 anni del Campionato Mondiale Superbike: "Non ci sono più i piloti di una volta che sanno come correre sempre e in ogni condizione".
Già, perché i piloti della Superbike - non quelli delle altre classi
che hanno corso regolarmente - sono oggi sotto accusa per lo spettacolo
che si è visto a Monza dove di due gare di 36 giri in totale ne sono stati corsi solo 8!!! E
quando gli altri piloti di Supersport e Superstock (soprattutto quelli
della 600) hanno corso regolarmente in condizioni difficili.
Ma da coloro che rappresentano il massimo - in tutti i sensi, anche economici... - ci si aspettava una maggior dimostrazione di professionismo e di rispetto verso gli spettatori e gli addetti ai lavori che hanno trascorso una giornata sotto la pioggia solo per assistere alle due gare SBK che dovevano festeggiare i 25 anni del Campionato Mondiale. Come hanno fatto i piloti delle altre classi.
Abbiamo raccontato su GPone.com la cronaca di questa giornata che Marco Melandri ha così commentato: "La
sicurezza dei piloti va avanti a tutto, è stata la decisione più giusta
in una giornata difficile. Con le rain era impossibile correre oggi"
Gli risponde indirettamente Giorgio Barbier, responsabile della Pirelli, che dice: "Per
noi non c'erano problemi o pericoli. Per quanto riguarda gara 1 si
poteva correre le con gomme da pioggia, anche se in alcuni punti c'erano
delle pozze. Gara 2 credo, invece, che con un maggior coraggio si potesse correre. Come hanno dimostrato di poter fare i piloti della Supersport e della Superstock".
Visibilmente deluso anche Paolo Ciabatti, Direttore Generale della Superbike: "Veniamo da due week end difficili - Imola e Assen ndr - ma con un po' più di coraggio che non vuol dire incoscenza le cose sarebbero andate diversamente.
Ad un certo punto la Race Direction ha deciso di dare comunque la
partenza visto che alcuni piloti volevano comunque che la gara si
facesse. Se alcuni piloti non avessero spento il motore sulla griglia di
gara 2 non solo saremmo partiti ma avremmo anche finito la corsa".
E in effetti appariva chiaro che quasi tutti i piloti britannici
erano favorevoli a correre, così come alcuni degli italiani. E questo
dimostra che, forse, la gara poteva essere... forzata. E piloti come Carlos Checa si sono rimessi alla maggioranza.
Presente a Monza anche Piefrancesco Chili che non ha mancato di dire la sua: "E'
stata fatta una brutta figura nei confronti degli altri piloti e degli
spettatori. Forse andava presa una decisione con maggiore fermezza,
anche sentendo alcuni pareri ma il verdetto finale spettava alla Race
Direction. E' stato sbagliato chiedere il parere su gara 1 a due
piloti come Biaggi e Melandri che avevano la moto in riparazione. La
loro decisione era scontata. In gara 2 era da partire immediatamente al termine dei due giri di warm up senza aspettare ulteriormente. Ai piloti dico che l'elettronica non è utile solo per ottenere superprestazioni, anche per gestire la potenza che si poteva ridurre come ha fatto in prova, ad esempio, Badovini e correre".
Ora il Campionato del Mondo si trasferisce a Donington Park dove le
condizioni meteo potrebbero essere altrettanto difficili: speriamo che
la gara inglese faccia tornare il sereno ma soprattutto faccia
responsabilizzare maggiormente alcuni piloti. Altrimenti è meglio che
riflettano sul loro futuro agonistico. Il tutto sapendo consapevolmente
che non si sta parlando di un invito al massacro o all'incoscienza.