Oggi Filippo Preziosi avrebbe preferito fare parlare la pista,
la avrebbe ascoltata attentamente, ogni singola parola o sussurro, per
cercare di capire se le nuove evoluzioni della GP12 fossero quelle
giuste. Le moto invece sono rimaste ai box, con i meccanici ad
osservare impotenti la pioggia cadere e allora è stato lui a prendere la
parola. Un’altra giornata persa, non rimane che mettere tutto
il materiale nelle casse e aspettare la prossima occasione, a fine mese
per dei test privati al Mugello. “Il maltempo ci ha rovinato tutti i piani. Sognavamo una pista bagnata domenica per la gara e asciutta il lunedì per i test, ma non siamo stati accontentati” scherza il direttore tecnico.
Cosa avrebbero dovuto provare oggi Rossi e Hayden?
“Valentino e Nicky avrebbero dovuto collaudare materiale diverso
l’uno dall’altro, per poi scambiarselo nelle prove programmate al
Mugello. Si tratta di componenti sia a livello di motore che di ciclistica”.
Rossi ha puntato il dito contro l’erogazione troppo brusca della Ducati.
“Questo è un punto su cui stiamo lavorando. I nostri piloti
avrebbero avuto a disposizione un motore modificato, anche dal punto di
vista meccanico, con una curva di erogazione diversa: meno potenza agli alti regimi e più coppia ai bassi”.
L’obiettivo?
“Migliorare la guidabilità, bisogna vedere se
questa soluzione funziona. Non vedo controindicazioni, ma i motori 1000
hanno già una grande coppia e aumentarla potrebbe non servire,
l’elettronica lavorerebbe solo di più. Per averne la certezza bisogna provare in pista, non escludo assolutamente un miglioramento”.
Quando si vedranno le prime evoluzioni in gara?
“Bisogna aspettare la normale rotazione dei motori, il terzo lo useremo a partire da Silverstone, il quarto da Laguna Seca. I test cancellati oggi ci mettono un po’ in difficoltà dal punto di vista logistico, ma cercheremo di farcela lo stesso. Valentino e Nicky saranno entrambi in pista al Mugello in tre test da qua a luglio, il primo dopo Le Mans dal 22 al 24 maggio dove faranno il lavoro previsto per oggi”.
Ci saranno modifiche anche alla ciclistica?
“Stiamo lavorando su tutti i fronti, l’anteriore adesso non è più
la priorità, è diventato il posteriore. Sia nella fase di entrata in
curva che in uscita, dobbiamo trovare più grip”.
La stagione non è iniziata nel migliore dei modi e dopo la gara di Doha Valentino è sbottato.
“La sfida intrapresa è molto difficile. lo sapevamo, ci
confrontiamo con Honda e Yamaha e già in molti si sono arresi. La
vogliamo vincere e le difficoltà sono uno stimolo per migliorare”.
La gara a Estoril è andata meglio per Rossi, merito anche dell’assetto più simile a quello usato dal compagno di squadra.
“La stabilità ha pagato, in tutto il weekend le
prestazioni sono migliorate costantemente e non ci sono stati distacchi
abissali e inspiegabili. Non è ancora il risultato che ci aspettiamo da
Valentino ma ci arriveremo a piccoli passi. Il set up che ha adottato non era una novità assoluta, l’aveva già usato all’inizio della scorsa stagione”.
Non è la prima volta che nel box si perde la strada, era
successo anche fra i primi e i secondi test invernali in Malesia.
Perché?
“La moto era assolutamente la stessa, poi sono la squadra
capitanata da Jeremy Burgess e Valentino a decidere assetti e componenti
da utilizzare. Jeremy ha la completa libertà e non potrebbe essere altrimenti, è lui l'imperatore nel box. A volte si sbaglia, ma le persone di mentalità aperta sono capaci di tornare sui propri passi di fronte a un errore”.
Siete ancora convinti che la Ducati deve essere progettata a “immagine e somiglianza” di Rossi?
“Penso che la Desmosedici gli debba piacere perché se così sarà avremo una moto competitiva con tutti i nostri piloti”.