Phillip Island: Stoner da "emozione", Rossi da "depressione"

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Emozione. E’ il sentimento che sprigiona Casey Stoner con la sua danza in pista che racchiude classe, grinta, show, esaltando da solo una MotoGP da sbadigli.
Alla fine di queste qualifiche senza storia, Casey Stoner saluta il pubblico di Phillip Island e sorride soddisfatto, quasi felice, per la sua undicesima pole stagionale (1’29.975), preludio di una corsa in fuga solitaria, del quinto trionfo sulla pista di casa, forse anche della festa anticipata per il secondo titolo. La superiorità del binomio Stoner-Honda si riconferma: è netta, forse addirittura più marcata dei distacchi di queste qualifiche e anche degli stessi distacchi della classifica iridata.
Il “canguro”, unico pilota ad avere abbattuto il muro dell’1 e 30, è degnamente ostacolato, ma inutilmente, sia da Jorge Lorenzo (+0.473), sempre deciso a vendere cara la pelle e ad onorare il numero uno sulla sua moto, che da Marco Simoncelli (+ 0.624), sempre sul filo di lana ma capace di tenersi dietro tutti gli altri hondisti, Stoner escluso.
Seconda fila con Bautista e la sua Suzuki in gran spolvero, quarto tempo (+0.734), con Dovizioso un po’ abulico, quinto (+0.805), con Hayden, comunque primo dei ducatisti, sesto crono (+0.817). Poi Spies e Pedrosa in ombra, con quasi 9 decimi di gap ed Edwards che chiude la terza fila (+1.262). Ancora: Capirossi ultimo sprazzo nella top ten (+1.608), seguito da De Puniet e Aoyama.
Quindi quinta fila aperta da Rossi, 1’31.980 (+2.005), che non merita nessuna parola in più e nessuna parola in meno di quanto già abbiamo scritto ieri. E avanti ieri. Tant’è. Si potrebbe chiudere così: è il cronometro il nostro miglior commento.