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Aragon: debutta la Ducati in alluminio
La rivoluzione che tutti si aspettavano è finalmente arrivata, la Ducati dice addio al carbonio e passa all’alluminio. Era in questo materiale la nuova ciclistica portata in pista la scorsa settima da Valentino Rossi, sul prototipo della mille al Mugello, e che farà il suo debutto in gara già ad Aragon. Niente Deltabox, ma una struttura molto simile a quella già utilizzata sulla Desmosedici. “La filosofia della moto è rimasta uguale – conferma Valentino - ma adesso il telaio anteriore è in alluminio ed ha una forma un pochino diversa. Semplicemente abbiamo fatto un passo nell’ evoluzione della moto per capire come sarà la GP12”. I miglioramenti sono arrivati subito, “senza bisogno di affinamenti – spiega il Dottore - Al Mugello abbiamo solo cambiato il telaio senza fare altri lavori. E sono stato più veloce che con la soluzione precedente”. La Desmosedici ha cambiato faccia, “sento meglio cosa succede davanti e la moto mi sembra un po’ più agile” sono state le prime impressioni di Valentino, che sfrutterà la gara per capire meglio il comportamento del nuovo telaio. “Abbiamo molto lavoro da fare – spiega - quando si fanno cambiamenti così grandi ci vogliono almeno quattro o cinque tentativi per trovare la giusta soluzione e ci vuole un po’ di tempo. Così abbiamo deciso di usare i gran premi come fossero dei test”.
Ad ascoltare il ducatista sembra di essere tornati indietro di mesi, ad Assen, quando usò le stesse parole per annunciare il debutto della GP11.1. Anche allora le sensazioni in sella alla mille erano state buone, ma il trapianto della ciclistica sulla 800 non diede i risultati sperati. Rossi ne è cosciente “il nuovo telaio va provato, bisogna scoprire se con l’800 avrò gli stessi vantaggi che ho avuto con la 1000”.
La soluzione di una struttura in alluminio e non in carbonio non è una novità in casa Ducati, fu provata due anni fa nei test a Jerez ma poi abbandonata. L’attuale team manager e allora collaudatore della Desmosedici Vittoriano Guareschi ha ricordato come l’aria nell’airbox si scaldasse troppo, arrivando a 100°. “Il problema di surriscaldamento non c’è stato al Mugello e le temperature erano alte – fuga ogni dubbio Vale – comunque è una cosa che si può risolvere”.
Preziosi ha deciso di far provare subito l'innovazione con la consapevolezza di sacrificare (forse) la prestazione per lavorare in vista del 2012. Rossi comunque si mostra tranquillo. “Continueremo a lavorare come avevamo già spiegato – dice – non modificheremo troppo per quanto riguarda il setup e faremo una comparazione fra il nuovo telaio e il vecchio in carbonio”. Non è tempo di proclami “non mi aspetto qualcosa di miracoloso – continua - gli altri piloti sono molto in forma e le loro moto vanno bene. Qui l’anno scorso Stoner era riuscito ad andare meglio e anche Hayden aveva fatto una bella gara, io invece sono andato piuttosto male. Sembra che la Ducati possa andare bene su questa pista, ma bisognerà vedere domani, noi speriamo”.
La necessità di dovere provare i nuovi componenti nei weekend di gara è dovuta alla mancanza di test durante la stagione, Valentino non fa mistero che gradirebbe un inversione di tendenza. “Penso che tutti i piloti sarebbero contenti di provare di più e una scelta di questo genere aiuterebbe anche le Case. Ma non spetta a noi decidere”.
Differentemente dalla questione Giappone, dove invece i piloti hanno avuto una possibilità per fare sentire la loro voce e l’hanno sprecata. Manca solo più la decisione di Stoner, ma ormai è scontata, soprattutto dopo la conferma di Valentino sulla sua presenza a Motegi. “Durante questi mesi, ho avuto l’occasione di parlare con degli esperti – giustifica la sua scelta Rossi - Ci sono stati i test effettuati dall’Arpa, gli americani ne hanno fatti altri per la IndyCar e anche Ducati si è rivolta a un'altra agenzia. Sono stati tutti negativi e sono tutti molto tranquilli, per questo ho scelto di andare”. Ma qualcosa da recriminarsi c’è e Vale lo sa bene. “L’unica altra soluzione era che i piloti fossero tutti uniti, ma purtroppo non lo siamo stati. Io da solo non posso fare tanto. È andata così”.