Brno, Pedrosa poleman, con Lorenzo e Stoner attenti più al mondiale che al crono. Rossi "mezzo" miracolo
Le qualifiche tolgono alla Honda l’en-plain della prima fila delle libere di ieri anche se un Dani Pedrosa da fuochi d’artificio torna a riprendersi lo scettro del miglior tempo (1.56.591) e quindi a dettar legge davanti a Jorge Lorenzo (+0.113) e a Casey Stoner (+0.269), entrambi attenti al cronometri e ancor di più alla classifica genarle.
E’ questo il terzetto della prima fila, con le frecciate dei giri più veloci e col passo giusto, in grado domani di giocarsi la vittoria. Tanto di cappello allo spagnolo della Honda, indubbiamente super, ma anche più libero da condizionamenti legati alla classifica, che invece “legano” Lorenzo e Stoner. Soprattutto l’australiano pare non abboccare all’amo di chi vuole trascinarlo nella bagarre pre gara. Un esempio di acquisita maturità, pur se il “canguro” non perde i suoi “vizi”, come dimostra la caduta sul bagnato in mattinata e un nervosismo e una insoddisfazione permanente, fuori misura.
La seconda fila ritrova Valentino Rossi, sesto tempo (+0.776) dietro a Spies e Simoncelli, ma davanti alla Honda factory di Dovizioso, sempre più “figlio minore” della compagnia che conta.
Per Rossi, quasi otto decimi di distacco restano un muro di pietra. Ma va riconosciuto al nove volte campione del Mondo una indomabile volontà di non mollare, una ricerca di agganciarsi a chi corre per il podio. Il cronometro dimostra che il gap resta forte, che l’elastico fra bagnato e asciutto non muta la sostanza, ma dimostra anche che quando Valentino torna a credere in se stesso, la situazione è meno pesante, fino a far tornare il sorriso al Team e la speranza agli aficionados.
Si deve gridare al miracolo? Assolutamente no. Il nono tempo di Hayden (+1.130), per non parlare delle altre Ducati, dice chiaramente che oggi, al di là delle sigle delle “rosse”, è Rossi a fare la differenza nella Casa bolognese. Si vedrà domani, su un circuito tosto, tutto da raccordare, se il pesarese sarà in grado di sfruttare positivamente l’evoluzione della gara. In palio, c’è più di un podio: c’è da capire se la strada intrapresa a Bologna ha ancora un minimo di possibilità di successo o se è l’ora di buttar via tutto e ripartire dal foglio bianco.
Per il resto, vola forte Spies e sta abbottano Simoncelli, forse anche troppo “impegnato” a non commettere l’ennesima cazzata. Peccato per Hopkins, la cui sfortuna, toglie la possibilità di averlo fra i protagonisti della seconda linea. Il circuito si presto a uno spettacolo per palati fini e il tempo promette bene.